R-32: capire le sue particolarità e utilizzare i materiali adatti


L’R-32, promosso dalla F-Gas e diventato ormai uno standard in Giappone, ora ha il vento in poppa anche in Europa. A partire dal 2025 sarà vietato l'uso di fluidi refrigeranti con GWP superiore a 750 nei sistemi di climatizzazione bi-blocco (split) con carica inferiore ai 3 kg.

Grazie al suo GWP di 675, l’R-32 non solo risponde alle esigenze della F-Gas, ma le sue proprietà termodinamiche gli conferiscono un'efficienza energetica superiore al R-410A, migliorando la sua capacità di raffreddamento e consentendo di ridurre il carico dell'attrezzatura, contribuendo così a diminuire le emissioni di carbonio del sistema.

Scelto all'unanimità dai produttori di climatizzatori quali Daikin, Panasonic o Mitsubishi, l’R-32 è una sostanza pura ad oggi classificata come infiammabile (A2L) dalla normativa EN378. Nonostante sia prevista per la fine dell'anno una revisione della norma, che consentirà di classificare l'R-32 come leggermente infiammabile, resta necessario prendere in considerazione le particolarità di tale fluido durante il suo trasporto e utilizzo.

La sua pressione di prova di 48 bar, leggermente superiore a quella del R-410A, non permette infatti l'utilizzo di imballaggi a bassa pressione.
Conviene utilizzare, invece, in conformità alla normativa, delle bombole apposite per fluidi infiammabili, dotate di un rubinetto con avvitamento in senso antiorario e riconoscibili dall'ogiva rossa e dalla fiamma su sfondo rosso visibile sull'etichetta.

Per questo fluido refrigerante è importante utilizzare materiale approvato, che si tratti di macchinari di recupero, flessibili o manifold. Il recupero del R-32 si effettua tramite imballaggi di recupero appositi per i fluidi infiammabili.

Esperta in fluidi refrigeranti, Climalife propone l’R-32 in bombole da 12 litri, la cui carica è adatta alle dimensioni dei sistemi. Sono inoltre disponibili imballaggi di recupero specifici accompagnati dal materiale necessario alla messa in opera.