A tale scopo, devono essere prese in considerazione due caratteristiche: la compatibilità fluido refrigerante/olio e il mantenimento o il miglioramento delle prestazioni dell'impianto. Esso SAF, consociata del gruppo ExxonMobil, affianca quotidianamente Climalife e i professionisti del freddo in questa sfida. Dimostrazione con due procedure rappresentative del settore agroalimentare:
La sfida rappresentata da questo tipo di impianto consiste nel garantire una lubrificazione ottimale sia a caldo che a freddo. Per i fluidi ad alta solubilità come l'R-744 o l'R-1234ze, Mobil ha messo a punto un olio poliolestere tecnologicamente avanzato, il Mobil SHC™ Gargoyle Arctic 80 POE, caratterizzato da un indice di viscosità più elevato rispetto ai POE tradizionali, per garantire una lubrificazione ottimale e un basso coefficiente di trazione (sfregamento tra le molecole), sinonimo di potenziale risparmio energetico. La prima fase della procedura di conversione consiste nel verificare preliminarmente la compatibilità fisico-chimica tra l'olio presente nell'impianto e il nuovo olio Mobil.
La società Abera SAS, situata a Saint-Brice-en-Coglès (Francia), è un'azienda di macellazione che produce carne fresca e surgelata. Impiegando un olio poliolestere tradizionale, Abera ha riscontrato problemi su quattro compressori CO2 a pistoni a causa di una lubrificazione insufficiente.
Il passaggio al nuovo olio POE di ExxonMobil sui compressori frigoriferi di Abera ha comportato una serie di vantaggi:
L'ammoniaca è una soluzione di uso comune nel settore agroalimentare. In questi impianti, molti compressori sono caricati con olio minerale, ma sono sempre più numerosi quelli che impiegano oli sintetici, in grado di offrire prestazioni migliori alle basse temperature in quanto l'olio non è più intrappolato negli evaporatori e ritorna facilmente al compressore. Inoltre, gli oli sintetici presentano una stabilità termica e una resistenza all'ossidazione maggiori di quelle degli oli minerali. Questa procedura si applica soltanto con l'olio Mobil Gargoyle™ Arctic SHC NH 68, un olio sintetico con tecnologia a base di polialfaolefina (PAO) e alchilbenzene (AB) che consente di non cambiare le guarnizioni che in precedenza hanno lavorato con un olio minerale.
Attenzione: qualunque impiego di altri oli sintetici richiederebbe una sostituzione delle guarnizioni e delle tenute meccaniche.
Uno stabilimento di produzione di gelati situato in Russia impiegava compressori frigoriferi lubrificati con olio minerale. L'impianto, soggetto a bassissime temperature d'esercizio, richiedeva numerosi rabbocchi di olio minerale (fino a 66 l/mese per unità con capienza di 400 l) e presentava problemi di prestazioni insufficienti e difficoltà di ritorno dell'olio, che rimaneva intrappolato negli evaporatori.
Per garantire il ritorno dell'olio e risolvere questa problematica, gli ingegneri di ExxonMobil hanno consigliato l'adozione di Mobil Gargoyle Arctic SHC NH 68, selezionato per l'elevata fluidità a freddo e la formulazione specifica per funzionare con l'ammoniaca.
È opportuno osservare che al momento dello svuotamento di un circuito incrostato e della sostituzione di oli minerali, l'olio Mobil Gargoyle™ Arctic SHC NH 68 può annerirsi e nei filtri possono accumularsi depositi. Del tutto normali, questi fenomeni sono dovuti al potere solvente di alcuni tipi di oli sintetici. In caso di impianti fortemente incrostati, rivolgersi al servizio assistenza di Climalife.
Un cambio di tecnologia non è un passo da prendere alla leggera, ma assicura una migliore efficienza energetica. Ogni caso è a sé e necessita di una procedura di transizione personalizzata ed adeguata agli impianti e ai fluidi refrigeranti impiegati. Mobil e Climalife vi affiancano nella preparazione e nella realizzazione dei vostri progetti.
Mobil e gli altri marchi analoghi sono marchi commerciali depositati appartenenti a Exxon Mobil Corporation o a una delle sue consociate.