L’industria agroalimentare, che si occupi di raffreddamento o riscaldamento di uno strumento o di un prodotto, di stoccaggio di freddo o surgelazione, con le sue esigenze specifiche deve sapere ottimizzare il proprio impianto termico: una sfida importante per far durare lo strumento di produzione e minimizzare Le emissioni di carbonio.
Climalife desidera, su questo argomento, attirare l'attenzione dei professionisti dell’agroalimentare sul fatto che non esiste un refrigerante “alimentare”.
Per saperne di più Climalife risponde alle domande più comuni
Climalife accompagna gli industriali, gli installatori e i professionisti degli impianti termici nella progettazione, messa in opera e gestione delle loro attrezzature e dei loro impianti. La società propone loro soluzioni adatte, tra cui i refrigeranti che possono servire al processo di fabbricazione o di conservazione dei prodotti alimentari.
No, esistono solo dei refrigeranti che non sono classificati come nocivi e che possono avere un’autorizzazione per il trattamento termico a scambio semplice delle acque destinate alle reti ACS.
Attenzione ai miscugli! Il refrigerante trasporta energia (frigorie o calorie) a temperature negative o positive e protegge dal gelo e dalla corrosione. Formulato su base di glicoli (MEG, MPG) o di 1,3 propanediolo, betaina, ecc. a cui si aggiungono inibitori di corrosione, il refrigerante è diluito secondo il punto di congelamento desiderato. Questo tipo di refrigerante non è un prodotto alimentare.
Definire “alimentare” un refrigerante sembra quindi totalmente improprio e induce a confusione tra quello che è sanitario e quello che si può consumare.
Per il processo di fabbricazione di un prodotto alimentare, Climalife raccomanda un impianto concepito per evitare / impedire qualsiasi passaggio del refrigerante nei prodotti alimentari. Dato che si impone il principio di precauzione, anche se gli alimenti non sono a diretto contatto con il refrigerante, è pericoloso utilizzare refrigeranti a base di glicole monoetilenico (MEG) in ambito agroalimentare. Questo può provocare gravi conseguenze in un ambiente alimentare.
In caso di schizzo, contaminazione o contatto di un refrigerante con un prodotto alimentare, anche se questo prodotto non è classificato come tossico rispetto alla normativa, qualsiasi contaminazione di un prodotto alimentare lo rende improprio al consumo. Il prodotto alimentare contaminato dovrà essere ritirato dal mercato e distrutto qualunque sia l'autorizzazione del refrigerante, per principio di precauzione.
Attenzione: i refrigeranti a base di MEG (glicole monoetilenico) sono nocivi in caso di ingestione. Consultare la Scheda di sicurezza del refrigerante.